giovedì 4 settembre 2014

Tipi di orologi e il loro funzionamento

Gli orologi da polso possono essere di tre tipi:
a -  orologi meccanici a carica manuale, indicanti generalmente con la scritta sul quadrante MECHANICAL;
b -  orologi meccanici a carica automatica, questi sono indicati con la scritta AUTOMATIC;
c -  orologi al quarzo, questi possono avere diverse scritte a seconda della tecnologia utilizzata (quarz, ecodrive, touch solar, kinetic ect...);


Il corpo visibile dall'esterno di un orologio (solo tempo) appare così composto:
cassa esterna (detta carrucola), con attacco per in cinturino detto ansa,
un fondello (parte posteriore di chiusura e apertura dell'orologio).
una lunetta che chiude visivamente la cassa al vetro (o la ghiera gievole su orologi tipo sub),
un quadrante con lancette, dette in gergo tecnico le sfere (visibile dal vetro).

particolare cassa ghiera
particolare fondello a vite


In questo capitolo tratteremo in maniera sintetica il funzionamento dell'orologio meccanico.
Tutti gli orologi meccanici di qualsiasi fascia economica sia a carica manuale che automatica, sono composti da elementi in ottone rodiato assemblati sopra una base sagomata, detta platina spessa dai 2 ai 4 millimetri, questi componenti  vengono "ingabbiati" tramite i ponti (parti removibili sempre in ottone rodiato).
I ponti prendono il nome dagli organi che tengono serrati, e tradizionalmente sono quattro: ponte della molla, ponte delle ruote, ponte dell'ancora e ponte del bilanciere (il loro numero può essere ridotto o aumentato).
Sulla platina e sui ponti vengono realizzati dei fori di alloggiamento dei rubini, di conseguenza le sedi della ruota del bariletto e dello scappamento, nonchè tutti i fori dove andranno ad alloggiare le quattro ruote.
Verranno inoltre pratice tutti i fori e le filettature che ospiteranno le viti dei ponti.
Come detto, sia i ponti e che la platina sono provvisti di fori, in tutti questi fori (con esclusione del foro del bariletto) dentro incastonati dei rubini (sempre sintetici) necessari per l'alloggiamento dei ruotismi.
Il rubino in orologeria non è una pietra preziosa (si trova in negozi di fornitura a pochi euro), ma rappresenta l'elemento sacrificabile della platina, nel caso di mancata lubricazione il perno della ruota tenderà a scavare il rubino, ma lascerà intatto il foro sul  ponte e la platina, infatti il rubino si potrà tranquillamente sostituire in una  normalissima operazione di manutenzione.
L'orologio meccanico per funzionare correttamente, deve essere pulito ed oliato nelle componenti interne, almeno ogni 5-7 anni.
La platina dell'orologo possiede naturalmente due facce, nel lato sotto il quadrante abbiamo le parti che compongono il sistema di rimessa dell'orario e di carica (composti da corona, albero, tiretto, bascula, copribascula, ruota acoltello, ruota di rinvo e ruota di rimando, molla bascula); questi due sistemi sono attivabili agendo sulla corona dell'orologio e permettendo di agire sulle lancette e sulla carica dell'orologio.
Il lato fondello invece è il lato dove si sviluppa la vera e propria meccanica orologiera.

clicca qui per vedere il video del funzionamento di una meccanica di un orologio (fonte youtube)
https://www.youtube.com/watch?v=uGcoIue1Bs8&noredirect=1


La meccanica dell'orologio è composta da quattro disstinte parti:

Organo motore
In questa zona si accumula l'energia necessaria per azionare la macchina che misurerà le frazioni di tempo.
Il moto innestato dalla corona di carica fa girare la ruota di carica (meglio nota con il nome rochet), che a sua volta innesta all'interno del bariletto la molla di carica (costituita da un particolare acciaio detto armonico), questa avvolge le spirali si carica e successivamente rilascia energia ottenuta (il tempo del rilascio è detto autonomia, esempio 42 ore) dalla tendenza della molla a tornare nella posizione iniziale (con le spire ben larghe).



Nota 1
Il bariletto altro non è, che un contenitore per la molla di carica in esso contenuta.

Nota 2
La differenza tra un orologio a carica manuale e uno a carica automatica, sta nel fatto che il secondo caricherà la molla con il movimento del polso, questo agirà su un rotore che trasmetterà la sollecitazione alla molla del bariletto, che in caso di massima carica farà slittare la brida evitando di rompere la molla carica.


Organo di trasmissione
Questa energia viene trasmessa alle ruote che sono di norma tre: ruota intermedia, ruota mediana e ruota dei secondi (quattro con la ruota di scappamento), verso l'organo dello scappamento.
Ogni ruota di questo organo è composta da un asse, con sotto o sopra un pignone (rotellina di piccolo diametro e pochi denti) e da una corona esterna con dei denti.




Organo di scappamento
Questa parte dell'orologio che ha la funzione di trasformare il movimento continuo in moto alternato, appare composta dalla ruota di scappamento (direttamente collegata alla ruota dei secondi) dalla forma inconfondibile dei denti e dalla cosidetta ancora.
L'ancora trasforma il moto continuo in moto alternato ed è composta dalle pietre di leva di entrate e di uscita che sono azionate dalla ruota di scappamento, un corpo detto forcella  e una parte posteriore con la cosidetta "forchetta" che agisce sulla spirale del bilanciere, dando l'impulso attraverso l'ellipse.


Organo di bilanciamento
Noto con il nome di bilanciere, è composto da più parti assembrate su un asse (asse bilanciere, volantino, spirale e pitone), questo costituisce il cuore visivamente pulsante dell'orologio.
La spirale è la vera anima dell'orologio si tratta di una sottile molle con una sezione a lamina, che si occupa di far oscillare il bilanciere avanti e indietro con regolarità creando delle alternanze isocrone (stessa durata indipendentemente dalla lunghezza). Ad esso insieme con gli organi di scappamento è puntata la ricerca verso l'innovazione tecnologica dell'orologeria mondiale soprattutto nel settore del lusso.


Grazie per l'attenzione