Citizen diver's modello 51-2273
Si tratto di un orologio subacqueo degli anni '80, dall'aspetto piuttosto massiccio cassa di diametro 42 mm e altezza 13 mm, misure per l'epoca piuttosto generose, l'orologio presenta la classica e ben proporzionata ghiera, con dalle anse molto corte, ma soprattutto presenta un vetro con la rara particolarità di essere molato, in modo da facilitare la lettura del quadrante sotto l'acqua. Altra caratteristica degna di nota appare la piccola corona a vita che visivamente sembra scomparire dentro le spallette proteggi corona.
Il quadrante di colore nero si presenta in discreto stato, con degli eleganti indici a bicchieri che incorniciano la pasta fluorescente. Le sfere lumiscenti hanno la particolare forma a palette veramente inedite.
L'anima di questo orologio è il collaudatissimo 8200 A, il padre dell'attuale 82003 A, si tratta di un movimento semplice ma molto ben progettato che unisce grandi doti di resistenza ad un apprezzabile precisione in relazione alla economicità del calibro (su internet si possono trovare funzionanti sui 10-20 euro).
Questo movimento ha 21 rubini a 21,600 alternanze non presenta complicazioni di particolare rilevanza: la carica può essere fatta sia manualmente che in forma automatica mono direzionale, il calendario day-date risulta composto da pochi e grandi pezzi. A mia modesto parere per fare un paragone con le armi da guerra, il calibro 8200 si può assimilare al fucile d'assalto Kalashnikov AK 47, per semplicità d'uso efficacia ed economicità dei ricambi, per fortuna però a differenza del primo, non uccide nessuno ma scandisce con efficacia il tempo.
Il diver's Citizen 51-2273 attualmente è difficile da reperire in buone condizioni, fino a qualche anno fa se ne poteva trovarne uno in discrete condizioni per qualche centinaio di euro, ora invece il suo prezzo appare in netta ascesa. Questo è un orologio possiede la non invidiabile caratteristica di avere dei quadranti dalla tinta molto delicata che molto spesso presentano segni di umidità.
Questo, orologio inoltre ha avuto delle rarissime varianti militari: infatti venne impiegato dalle truppe speciali argentine, durante il conflitto con le forze del Regno Unito, per il possesso delle isole Malvinas nel lontano ma non troppo 1982.
Su questo riuscitissimo orologio mi è capitato recentemente di farne una revisione completa. Vi fornisco la cronistoria.
Fase 1 - diagnosi visiva e verbale ( proprietario)
L'orologio sembrava apparentemente funzionare bene, ma inspiegabilmente si fermava per poi ripartire con vigore. Non rimaneva che aprirlo e verificare, dove apparentemente risultava in ordine.
Fase 2 - smontaggio e controllo parti eventualmente danneggiate
Tuttavia appariva evidente che la lubrificazione fosse un "tantino secca". procedo alla prima fase della revisione, durante lo smontaggio dei componenti mi accorgo che il perno del bilanciere si presentava molto usurato, normalmente in questi casi si procede alla lunga e delicata operazione di smontaggio dell'asse del bilanciere, ma in questo caso, vista l'economicità del pezzo sostituisco direttamente l'intero ponte del bilanciere con un altro pezzo in mio possesso (l'intero movimento funzionante fu pagato ben 11 euro).
Smontaggio della parte del calendario (disco dei giorni metallico in inglese e giapponese) lato quadrante, un indice risultato riattaccato con un leggero spreco di colla (particolare invisibile con l'orologio completo di vetro).
Le sfere presentano qualche leggero segno di umidità passata.
Il calendario, una volta smontato il disco giorno, appare in tutta la sua meravigliosa semplicità, parti con sezioni robuste e di numero esiguo. Lo scatto della data naturalmente non è rapido, incomincia alle 10,30 per finire ad una ora imprecisata della tarda notte.
La parte dell'automatico come visibile non desta particolari criticità, anche qui la semplicità essenziale ne fa da padrone, rimosso il disco della massa oscillante, appare il mono-ponte del movimento, sotto il quale si nascondono ben due ruote semipiene che hanno il compito di trasmettere movimento al bariletto contenente la molla di carica.
in genere durante le revisioni è buona regola sostituire la molla contenuta nel bariletto con una nuova, che viene venduta singolarmente da inserire con fatica nel bariletto, in questo caso in fornitura mi viene dato per 8 euro, la molla con dentro il bariletto.
Fase 3 - lavaggio
Una panoramica dei componenti smontati che successivamente sono stati inseriti in una vasca ad ultrasuoni, questo metodo pur essendo economico ( le macchine lava orologi costano un occhio) da ottimi risultati, durante il trattamento i pezzi sono immersi prima nel liquido TB e poi successivamente nella benzina rettificata per il risciacquo finale. Successivamente si procede alla asciugatura fatta prima con un getto di aria calda (va bene un comunissimo asciugacapelli) e successivamente il classico soffietto da orologiaio.
Fase 4 - rimontaggio e lubrificazione dei componenti
Si procede al montaggio accurato dei componenti e alla successiva lubrificazione dei punti di contatto con i ruotismi. Va detto che questi punti quasi sempre coincidono con la presenza dei rubini sintetici questi funzionano da vasi contenitori per l'olio sintetico, olio che varierà nel tipo (in genere uso l'8040 e il 9020, ma esistono molte valide altre scuole di pensiero sull'argomento), a seconda delle velocità di movimento dei componenti che dovrà lubrificare. I rubini sintetici dei ponti e della platina, da un lato come detto forniscono un valido supporto per gli oli, mentre dall'altro costituiscono le componenti sacrificabili, nel caso una mancata lubrificazione faccia in modo che i perni consumino i supporti. Infatti i rubini danneggiati sono sostituibili.
Andrà senz'altro poi lubrificato anche il lato di rimessa e ricarica (lato quadrante) questo per garantire che la corona dell'orologio una volta azionata, si mantenga fluida e ponga poca resistenza durante le operazioni di rimessa e carica, in modo da potersi azionare con poca forza fisica, infatti la zona essendo soggetta a forti sollecitazioni, risulta essere una delle più danneggiate da un cattivo uso.
Cosa importante è controllare prima che tutto giri bene prima di serrare le viti dei ponti, infatti se una ruota non dovesse essere inserita correttamente, serrando il ponte si andrebbe inevitabilmente a piegare il perno della stessa danneggiando irreparabilmente il componente.
Fase 5 - controllo della regolarità e della costanza delle prestazioni cronometriche
Senza questa fondamentale fase, si rischia di mandare a monte anche la più accurata revisione, inoltre può succedere che non si riesca a regolare la marcia di un movimento, in quel caso bisogna ad andare a ricercare i problemi occulti del movimento, che in genere sono causati nella molla del bariletto sbagliata (può succedere che il negozio di fornitura dia una molla errata) o altrimenti nella molla della spirale deformata, questi casi è molto difficile intervenire, solo in pochi maestri orologiai riescono a farlo, in genere ci si limita a sostituirla (spesso però l'intervento può risultare costoso in termini economici, per l'alto prezzo del ricambio).
Oggi per regolare la marcia dell'orologio si usa il cronocomparatore che oltre a fornire un grafico riporta delle preziose informazioni che rendono la registrazione dello scappamento molto accurata.
Il principio di funzionamento di questa macchina è basato sul rilevamento del suono attraverso uno specifico microfono che riesce a captare il suono prodotto dell'ancora di scappamento, questi farà delle proiezioni basate dal suono nelle diverse fasi di funzionamento. Si regolerà prima sul parametro del Beat Error (fase di messa in scappamento, una volta corretto questo, si regolerà il parametro Rate (accuratezza di marcia), un parametro da tener sottocchio è il parametro della Amplitudine (forza di marcia, dipende dallo stato della molla del bariletto) questo non deve scendere sotto i 200 (valore minimo) e mai superare i 270 (valore massimo). Una volta registrato il movimento agendo su apposite leve almeno orologi moderni (dal 1960 in poi), bisogna lasciarlo lavorare per un giorno e successivamente ricontrollarne i parametri. Il nostro 8200 A si è comportato benissimo dando dati ottimali fin dall'inizio.
Fase 6 - rimontaggio complicazioni (es. calendari e datari)
Dopo la registrazione del movimento si procede al rimontaggio delle complicazione che in questo caso consiste nel rimontaggio del meccanismo del calendario, che in questo caso risulta composto da data e giorno. Il meccanismo come evidenziato risulta davvero molto semplice e facile nel rimontaggio.
Bello il dettaglio del giorno della settimana in kanji giapponesi.
Fase 7 - inserimento quadrante e gioco sfere e rimessa in cassa dei movimenti
In questa fase molto delicata si compone di tre parti, la prima consiste nell'inserimento del quadrante sopra il movimento, inutile sottolineare che il quadrante è un elemento estremamente delicato, (ogni segno o graffio sarà immediatamente visibile)e delle sfere che andranno posizionate con un apposito strumento. inseriscono i movimenti nelle proprie casse di provenienza, non prima di averle revisionate e liberate dalla eventuale presenza di sporco e ruggine superficiale.
Questa fase che può sembrare semplice, va eseguita con calma e accuratezza (spesso si ha fretta di consegnare l'orologio al proprietario), può capitare di inserire in maniera errata il movimento che potrebbe incastrarsi con i riduttori di cassa, peggio far cadere il movimento, o meno grave lasciare dei segni all'interno del vetro. Dopo aver inserito il movimento, vanno inserite eventuali masse oscillanti (nei meccanismi automatici) e vanno lubrificate le nuove guarnizioni del fondello (queste si cambiano tassativamente dopo ogni revisione), dopo finalmente si può serrare il fondello.
Il service dell'orologio risulta finalmente ultimato, non resta che ammirarne la bellezza mentre scandisce il nostro tempo.